Fake Poster Movie

Wanted man

100 x 150 cm, acrilico, resina

 

Ammettiamolo: da Jesus Romanziere (già autore dell’inquietante “Apocrif Gospel for Topless Nuns”) ci si aspettava di più. La tragica vicenda di un ex-poliziotto in fuga (un Paolo Sarandon in erectio perennis), che obbliga le sue donne a far sesso orale con la sua .44 magnum (carica), è assolutamente priva delle sfumature femminili cui lo sceneggiatore italo-israeliano ci aveva abituato. Va detto che quella stessa attenzione ai vissuti emotivi delle donne troppo spesso ha portato il nostro Jesus a eccedere nel verso opposto, come in quella magmatica cascata di melassa che è risultato essere lo script di “Liying on the shore I listen to the breath of the tide and vibrate in unison with the soul of the living dead”, ma forse con un po’ più di impegno una mediazione tra le sue due anime avrebbe potuta trovarla, anche perché non sempre capita di poter annoverare nel cast una Norma Kaukonen almeno parzialmente sobria e un Gill Seneca che sembra aver fatto pace con gli amici immaginari che complottano contro il suo successo planetario (per maggiori dettagli, leggere la biografia del dott. Eric Sfumathurman dall’eloquente titolo fare terapia con gli imbecilli).

Se il plot dunque lascia perplessi (e in questo senso non ha aiutato la regia ad altezza pube di Napoleone Wilson, che forse vivrà qui la sua personale Waterloo), unanimi consensi ha raccolto la fotografia di Terrence Bollea, come sempre efficacissimo nell’utilizzare strategicamente il buio assoluto di una Denver annichilita dal black-out per tre quarti del film – i migliori tre quarti del film, ce lo si lasci dire.

Add a Comment